Al giorno d’oggi il Manager è una figura aziendale complessa, alla quale è richiesto un numero sempre più crescente di abilità e competenze. Un buon manager è un professionista che non smette mai di imparare, che cerca costantemente di crescere e di migliorarsi. In quali ambiti?
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Da quello relazionale a quello del public speaking, una completa e approfondita conoscenza delle lingue straniere (e dell’inglese in particolare) è fondamentale.
Si può sicuramente affermare che la padronanza della lingua inglese rappresenti oggi un vero e proprio asset strategico per la carriera e per la crescita professionale (oltre che personale). Ecco quattro motivi per cui, se ambisci a raggiungere posizioni manageriali, devi approfondire e migliorare la tua conoscenza dell’inglese.
Oltre ad essere la lingua della comunicazione per eccellenza, l’inglese si va affermando come lingua del business, strumento essenziale per le interazioni tra aziende e professionisti sulla scena globale. Non solo: l’inglese è la lingua dell’innovazione. I settori più promettenti - l’informatica, la tecnologia, l’industria aerospaziale e quella farmaceutica - parlano inglese. Il mondo delle startup comunica in inglese. Per un Manager, questo significa che la padronanza della lingua è essenziale per comunicare con aziende e partner esteri e non perdere alcuna opportunità di crescita aziendale e di business.
Nel processo di ricerca e selezione del personale entrano in gioco moltissimi fattori. Un elemento che sta però emergendo ed acquisendo un’importanza fondamentale negli ultimi anni è rappresentato dalle esperienze internazionali del candidato (di cui la conoscenza dell’inglese è, ovviamente, premessa e requisito indispensabile). Perché?
Le agenzie di selezione del personale sono concordi nell’affermare che un’esperienza di lavoro o formazione all’estero ha importanti effetti positivi sulla formazione culturale e sull’impostazione mentale della risorsa, che diventa in grado di lavorare in un team composito e multiculturale, è in grado di pensare in maniera più complessa e creativa, è generalmente più autonomo, intraprendente e orientato alla crescita.
Oltre all’oggettiva utilità della lingua inglese per comunicare in contesti internazionali, quindi, l’apprendimento di un nuovo idioma e l’immersione in una nuova cultura plasma la mente del soggetto, rendendola più aperta e flessibile: un vero valore aggiunto che permette alla risorsa di essere maggiormente valorizzata e quindi di avanzare nel proprio iter professionale.
Si può quindi affermare che le aziende preferiscono puntare su profili internazionali. Questo vale sia per le multinazionali, che tendono a scegliere risorse che possano spostarsi senza alcuna difficoltà nelle sedi estere, che per le imprese italiane, che sono sempre più consapevoli di dover adottare una visione internazionale per aumentare la propria competitività. L’internazionalizzazione dell’impresa è un concetto molto ampio, che comprende la possibilità di esportare i propri prodotti all’estero ma anche di individuare nuovi partner e fornitori, o ancora di affidarsi a fonti di finanziamento oltre i confini statali. Per portare avanti questi cambiamenti, occorre una visione ampia e la disponibilità di manager che conoscano l’inglese e che abbiano una prospettiva globale.
Formazione continua, lifelong learning: due termini che identificano un’esigenza sempre più sentita dai manager, quella di una crescita e di un apprendimento costante nel tempo, che non rimangano limitati al periodo scolastico e accademico. Il manager oggi è un professionista che cerca costantemente di migliorarsi e di acquisire nuove abilità e competenze. I percorsi di formazione e aggiornamento sono quasi sempre tenuti in lingua inglese: occorre quindi averne una grande padronanza per non perdere occasioni formative importanti, che possono dare una spinta decisiva allo sviluppo della propria azienda o aprire nuove opportunità di carriera professionale.
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Oltre ad un’ottima conoscenza dell’inglese in generale, per raggiungere posizioni manageriali è essenziale perfezionare la competenza nel Business English, che fornisce una terminologia specifica che può rivelarsi utile negli affari e nella comunicazione tra imprese e professionisti.
Esistono poi delle competenze trasversali che possono essere indispensabili per un Manager, che variano in base al ruolo specifico che egli andrà a ricoprire in azienda, in particolare: english for negotiations (per gestire negoziazioni e contrattazioni commerciali), english for networking (l’inglese utile per sviluppare rapporti umani e professionali), english for telephoning (specifico per chi lavora molto al telefono), english for email (per gestire i contatti prevalentemente via posta elettronica). Assicurati di approfondire dunque questi linguaggi.
Assodata l’importanza della lingua inglese, emerge però un problema: come trovare il tempo per studiare la lingua in una giornata lavorativa che, specialmente quando si mira a posizioni manageriali, è sempre frenetica? Flessibilità di luogo e orario e modalità nuove di apprendimento interattivo sono la soluzione. Manageritalia, associazione professionale dei manager, ha stilato un elenco di 5 consigli utili, che ti riassumiamo:
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