La pronuncia è uno degli scogli più grandi della lingua inglese, per gli italiani in particolare. Questo idioma possiede un ricco patrimonio di suoni peculiari e, soprattutto, spesso non presenta una corrispondenza univoca tra fonemi e grafemi, a differenza della nostra lingua in cui tale corrispondenza è molto più stretta.
Cosa significa? Che se in italiano tendiamo a pronunciare ogni lettera con un suono univoco (la “a” si pronuncia sempre “a”, la “f” si pronuncia sempre appoggiando l’arcata dentale sul labbro inferiore), in inglese lo stesso segno grafico si può pronunciare in diversi modi, a seconda della posizione nella parola e dei segni che lo precedono e lo seguono.
I suoni inglesi, poi, possono essere un vero incubo, anche per chi ha già una buona competenza linguistica! Anche perché le eccezioni sono sempre all’ordine del giorno.
Puoi avere imparato a memoria dieci libri di grammatica, ma se non pronunci le parole nel modo giusto sarà difficile farti capire da un anglofono! Di seguito facciamo un ripasso dei suoni più ostici di questa lingua, e poi ti forniamo un elenco di 10 parole inglesi che probabilmente hai sempre pronunciato in maniera errata. Impara la giusta versione, esercitati con noi e non farai più errori!
I suoni inglesi più difficili
Lo scoglio della H. In italiano la lettera “h” è sempre muta. In inglese, invece, è una consonante e va pronunciata: il relativo suono è indicato nell’alfabeto fonetico internazionale (IPA) con il simbolo /h/.
Il th. Il th può essere pronunciato in due modi: /ð/, sonoro, come in “this” e /θ/, sordo, come in thing. Oltre ad essere abbastanza difficili da pronunciare, i due suoni tendono ad essere spesso confusi. E tra l’altro, sono presenti in diversi termini utilizzati anche in italiano, per esempio in Bluetooth (che non si pronuncia “Blutut”!)
Dimentica le doppie! Nel parlato inglese, semplicemente, non esistono. Anche quando trovi scritte lettere raddoppiate, ne devi pronunciare solo una.
Attenzione alla r. nella migliore pronuncia british la lettera r è molto leggera, si sente a malapena, specialmente se precede un’altra consonante o si trova alla fine della parola. Nell’inglese americano è un po’ più sonora, ma in ogni caso non assomiglia per niente alla r nostrana. E infatti, la pronuncia della r è spesso quella che rivela un parlante non anglofono.
Attenzione ai prestiti linguistici. Molti anglicismi sono entrati a far parte dell’italiano corrente, ma a volte con una pronuncia errata. Qualche esempio? In “stalker” e “stalking”, parole che fanno ormai parte della legislazione italiana (e della cronaca) e che sono purtroppo sempre più usate, la lettera “l” deve rimanere silente. Lo stesso discorso vale per “talk show”.
Se la pronuncia inglese è un incubo per te, scopri il nostro corso di inglese personalizzato in base alle tue esigenze:
Alcuni esempi di parole
Procediamo adesso con l’elenco delle 10 parole inglesi di cui non molti conoscono la pronuncia corretta.
Island
“Island”, ovvero “isola”, è una parola che si incontra spesso, nei titoli di film, canzoni e anche trasmissioni televisive. A trarre in inganno in questo caso è la lettera “s”, che semplicemente non bisogna pronunciare. Spesso la “s” è la spia che rivela un parlante non nativo.
Development
“Development” significa “sviluppo, evoluzione”: si tratta di una parola che quindi ricorre spesso nel Business English, nelle presentazioni aziendali, meeting e situazioni professionali. Proprio le occasioni in cui gli errori non sono ammessi! Fondamentale, quindi, impararne la pronuncia corretta, la cui discriminante è l’accento: allenati a posizionarlo sulla seconda sillaba, e non sulla terza come potrebbe venirti spontaneo.
Comfortable
Passiamo alla parola “comfortable”, ovvero “comodo, confortevole o adeguato”. Anche in questo caso a creare i maggiori problemi è l’accento, che va sulla prima o. Si tratta di una parola bisdrucciola, dalla pronuncia particolarmente ostica per i madrelingua italiani. Ricorda anche di non pronunciare la “r”.
Wednesday
I giorni della settimana sono normalmente tra le prime parole che uno studente di lingua inglese impara nella sua vita. La pronuncia di “Wednesday”, “mercoledì”, però nasconde diverse insidie, poiché i suoni che vengono articolati sono molti meno rispetto alle lettere graficamente presenti. La pronuncia corretta è infatti / ˈwenzdeɪ/.
Heart
Una parola che di per sè non è difficilissima da pronunciare, a patto di articolare bene la “h” iniziale e la “r”, che come di consueto è molto leggera, quasi muta, ma che può essere facilmente confusa con diversi termini simili: “earth” (terra), “hurt” (colpire, ferire), “hard” (duro)... attenzione, Il rischio di malintesi è sempre dietro l’angolo!
Hungry
“Hungry”, cioè “affamato”, è un altro termine di uso estremamente comune che va pronunciato in modo preciso, /ˈhʌŋ.ɡɹi/, con l’h aspirata e la ʌ, per non veicolare il significato di “arrabbiato” (che invece si dice “angry”, /ˈæŋ.ɡɹi/, senza “h” e con la vocale æ).
Scissors
Parola complicata per designare un oggetto semplice come le forbici. Non farti ingannare dal gruppo “sc”, che non va assolutamente pronunciato con il fonema /ʃ/come in italiano, e dalla doppia s: la pronuncia corretta è /ˈsɪzəz/.
Listen
Il verbo “listen”, “ascoltare”, contiene la cosiddetta “silent t”: questo significa che la t non va pronunciata. La trascrizione fonetica della parola, da imparare ed esercitare, è infatti /ˈlɪs.ən/.
Often
Ritroviamo la “silent t” anche in “often”, una delle parole di uso più comune nella lingua inglese, che significa “spesso”.
Manhattan
La pronuncia dei nomi di città del mondo anglosassone crea sempre difficoltà: spesso essi entrano nell’uso comune nella versione italianizzata, che poi diventa difficile da estirpare. Un esempio eclatante è Manhattan, la cui corretta pronuncia è /mænˈhæt.ən/. E che dire di Birmingham, Edinburgh, Leicester e Plymouth? Sono tutti toponimi in grado di creare grandi difficoltà agli italiani.
Per motivarti ancora di più nell'apprendimento dell'inglese, scarica il nostro e-book gratuito con preziosi consigli per allenare le tue abilità di listening e speaking. Fai tue le best practice suggerite nella nostra guida!