Quando si parla di conoscenza dell’inglese o di una lingua straniera in generale, non è strano che la si associ ai cosiddetti “livelli” o alle certificazioni. Se si frequenta un corso, infatti, ci si aspetta che alla fine si raggiunga il livello A2 piuttosto che B1; e all’interno delle stesse scuole sempre più spesso viene offerta la possibilità di frequentare corsi extra per attestare la propria certificazione di inglese.
Per fare chiarezza tra livelli di inglese e le certificazioni si è soliti far riferimento al Quadro comune europeo di riferimento per la conoscenza delle lingue (QCER), un sistema regolato dal Consiglio d’Europa il cui obiettivo è quello di valutare l’apprendimento delle lingue straniere secondo dei valori standard.
Secondo questo schema:
- il livello A1 implica la conoscenza di espressioni basilari utilizzate quotidianamente;
- il livello A2 implica la possibilità di sapersi esprimere e comunicare in situazioni semplici;
- il livello B1 implica la conoscenza delle basi della lingua inglese (ossia parlare di sé, delle proprie passioni, di argomenti familiari);
- il livello B2 implica una conoscenza intermedia utile in situazioni familiari e non, appartenenti al proprio campo di specializzazione o interesse;
- il livello C1 implica una conoscenza avanzata, che dà la possibilità di esprimersi con scioltezza;
- il livello C2 implica un livello di padronanza della lingua, paragonabile a quello di un parlante madrelingua.
Da questo quadro generale di riferimento derivano esami e certificazioni che attestano il livello della lingua di un parlante. Ma qual è la certificazione di inglese giusta per te?
Certificazioni di inglese
I corsi e gli esami che rilasciano attestati di lingua inglese sono tanti: come puoi orientarti in questa giungla di informazioni e quale certificazione fa al caso tuo? Prima di scegliere, tieni in considerazione i seguenti fattori:
- a cosa servirà la certificazione? Potrebbe servirti per fare domanda all’università, o magari per partecipare a un concorso che richieda una specifica conoscenza; forse è uno dei requisiti per poter avere il lavoro dei tuoi sogni, o magari devi andare all’estero e la devi allegare al visto.
- la certificazione è per l’estero o per l’Italia? Perché è anche da questo che dipende la tua scelta. Se esami come il PET (Preliminary English Test, che corrisponde a un livello B1), sono abbastanza comuni tra i giovani che vogliano attestare la propria conoscenza dell’inglese in Italia, ce ne sono altri più adatti alle persone che vogliono trasferirsi all’estero, come il test IELTS.
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PET, FCE, IELTS, TOEFL: come muoversi tra tutte queste sigle?
Gli esami PET e FCE appartengono entrambi alla categoria degli esami Cambridge ESOL, i quali sono suddivisi in cinque livelli - da quello base al più avanzato - e sono: KET (livello A2), PET, FCE, CAE (livello C1), CPE (livello C2). Le certificazioni più diffuse sono:
- l’esame PET, già illustrato in precedenza, che corrisponde a un livello B1 e che spesso viene inserito nella scuola dell’obbligo tra le attività a scelta dello studente;
- l’esame FCE (First Certificate in English), che equivale al livello di inglese maggiormente richiesto sia in ambito lavorativo che universitario su territorio italiano.
Tutti gli esami Cambridge si svolgono secondo uno schema standard che si divide in cinque parti: lettura, produzione scritta, uso dell’inglese, ascolto e produzione orale, che valutano sia gli aspetti dell’inglese nell’uso quotidiano, sia quelli prettamente grammaticali.
Il test TOEFL (Test of English as a Foreign Language), è un esame che attesta le competenze linguistiche di quegli studenti che imparano l’inglese come lingua straniera. Si tratta, quindi, di una certificazione principalmente rivolta al mondo accademico, per accedere a un’università straniera o per ottenere un visto. L’esame TOEFL ha una struttura di base che non cambia mai, che mette alla prova lettura, ascolto, produzione orale e produzione scritta, prove che vertono tutte intorno a un unico argomento generale che cambia di volta in volta. La certificazione TOEFL non ha scadenza, ma l’università potrebbe richiederti una certificazione non antecedente ai 2 anni.
Il Test IELTS (International English Language Testing System) è un esame specifico per chi vuole imparare (e certificare) l’inglese come seconda lingua. Si tratta non soltanto di una delle certificazioni più valide per attestare la conoscenza della lingua inglese anche in contesti importanti quali quelli accademici, ma anche di una tra le più accettate.
Esistono due tipologie di esame IELTS:
- IELTS Academic, che verte su contenuti accademici ed è generalmente richiesto da università e istituzioni anglofone;
- IELTS General Training, che verte su argomenti più generali, ed è fondamentale per richiedere un visto nei paesi di lingua inglese.
Entrambi gli esami, pur trattando contenuti diversi, rispettano la stessa struttura che comprende la sezione reading, listening, speaking e writing. Per ottenere la certificazione non è necessario realizzare un punteggio minimo: il risultato, che va da 1 a 9, corrisponde al livello raggiunto (dove il livello intermedio si attesta intorno a un punteggio di 6-7).
Anche l’attestato IELTS non scade, ma potrebbero richiederti che la sua data non sia anteriore ai 2 anni.
Quale certificazione, per quale scopo
Come abbiamo visto, non esiste una certificazione unica e le attestazioni di inglese sono tante: tra queste ti abbiamo illustrato solo le più importanti e le più diffuse. Ora sta a te scegliere, in base al tuo livello di partenza, ma anche al motivo per cui hai bisogno di questo attestato.
In generale potremmo concludere dicendo che per attestare il proprio livello di inglese rimanendo all’interno dei confini italiani potrebbe bastare una certificazione Cambridge (solitamente FCE, corrispondente al livello B2). Per l’estero, invece, sarebbe meglio puntare sul TOEFL per ottenere un visto o fare domanda di ammissione all’università (in quest’ultimo caso sarà sicuramente richiesto un punteggio minimo) o sull’IELTS che forse è il più completo, perché utile per ottenere un visto, per accedere all’università, ma anche per entrare nel mondo del lavoro.
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