Al momento di colloquiare e giudicare un candidato, ci sono tante cose che fanno la differenza. Sicuramente, se sei riuscito a ottenere un colloquio significa che il tuo CV è ineccepibile dal punto di vista dell’esperienza, o almeno i selezionatori hanno ritenuto che il tuo profilo fosse in linea con le ricerche in atto.
Ci sono, però, altre competenze da tenere in considerazione durante un colloquio: si tratta delle cosiddette soft skills, relative alla personalità, alle proprietà linguistiche e comunicative, alle doti interpersonali. Seppure si pensi che siano seconde alle competenze professionali, sono in realtà quelle che fanno propendere per un candidato piuttosto che per un altro. Si tratta di abilità "caratteriali" che potremmo definire innate, ma che è possibile esercitare per definire le proprie attitudini sociali, relazionali, di lavoro di squadra e di problem solving, ormai indispensabile da avere.
È importante, quindi, che un manager abbia alle sue spalle un solido bagaglio professionale, ma sono probabilmente le soft skills che lo porteranno a essere un manager di grande successo piuttosto che un dipendente mediocre.
Quali sono, dunque, le skills indispensabili per un manager?
Prima di tutto, lo spirito di innovazione e adattamento, imprescindibile per restare sempre al passo coi tempi, per migliorarsi continuamente e poter competere con gli altri.
In secondo luogo, è importante sapersi avvalere di collaboratori validi e fidati. Il compito di un manager è - lo dice la parola stessa - quello di gestire un gruppo di lavoro: difficilmente si occuperà in prima persona di tutto il processo lavorativo, ma è indispensabile che si circondi di persone a cui poter delegare parte del suo lavoro. Inoltre, un bravo manager non solo sceglie con cura le persone con cui lavorare, ma le valorizza anche, donando loro spunti e trucchetti per fare in modo che diano il meglio che possono.
Di conseguenza, è importante che il manager sia un buon leader: un fratello quando si tratta di dare consigli, un genitore nel momento in cui si sbaglia qualcosa. Le capacità di leadership del manager non servono solo all'interno del suo gruppo di lavoro, ma soprattutto al di fuori, quando deve trattare con il cliente. Il manager deve essere bravo a capire quello che il cliente si aspetta e a proporre la sua migliore offerta.
Per ultimo, ma di certo non per importanza, è fondamentale la preparazione del manager, sia quella professionale, sia quella manageriale, la quale deve rappresentare una solida roccia di partenza da cui partire e a cui aggiungere tutte le altre abilità.
Ma quali sono le altre abilità? La conoscenza di una o più lingue straniere è sicuramente da considerarsi un valore aggiunto, per la possibilità di potersi affacciare su una fetta di mercato ben più ampia. Ma come è possibile migliorare le proprie capacità linguistiche e perché è importante farlo? L’inglese è la lingua utilizzata per gli scambi commerciali, e il compito del manager è proprio quello di interagire con i clienti. Se poi si pensa al fatto che oggi più che mai le attività cercano di espandersi o di collaborare anche fuori dall'Italia, imparare l'inglese è d'obbligo. Diversamente dalle altre occasioni, un manager non può non conoscere l'inglese, né è sufficiente che se la cavi. Per essere una persona di spicco è importante che abbia una conoscenza solida della lingua, che agli occhi esterni verrà vista come una skill in più, qualcosa da aggiungere alle sue competenze. Inoltre, conoscere bene l'inglese non significa solo apparire più professionali agli occhi degli altri, ma anche diventare più sicuri di sé dal punto di vista linguistico e trasmettere questa sicurezza agli altri, risultando capaci di assolvere al compito che si sta proponendo.
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Alcuni consigli per migliorare le English Skills
Ma come è possibile raggiungere una solida conoscenza della lingua? Ecco 5 trucchetti per migliorare le English Skills di un manager:
- Frequentare un corso di inglese specifico: ormai esistono corsi veramente validi, ce ne sono di tanti tipi e praticamente in ogni dove, basta solo cercare quello che fa al caso proprio, in base al livello da cui si parte, a quello che si vuole raggiungere, alle tematiche che si vogliono trattare e al tipo di preparazione a cui si mira.
- Un soggiorno studio all’estero, magari coniugando il dovere con il piacere. Basterà scegliere una città anglofona da visitare: banalmente Londra o New York, ma non fermatevi a queste! Anche se nelle grandi città c’è più possibilità di scegliere il corso più adatto alle proprie esigenze, ci sono tanti altri posti che vi offriranno comunque un buon servizio. O, al contrario, potete scegliere la città da visitare in base al corso che vi sembra più promettente.
- Se volete aspirare al meglio, frequentate delle lezioni individuali tenute da un esperto madrelingua, magari specializzato nel vostro ambito.
- Be hungry: abbiate voglia di sapere, di imparare, di migliorarvi costantemente. Un buon cambiamento inizia soprattutto dalla testa e dalla voglia di fare: se il vostro obiettivo è diventare la versione migliore di voi stessi, non prendete le lezioni di inglese come un impegno passivo, da frequentare, a cui assistere, ma fate in modo che vi prenda completamente, aiutandovi con tutti i supporti che abbiamo a disposizione.
- Praticare, praticare, praticare… può sembrare un consiglio banale, ma non lo è affatto. Il segreto per imparare una lingua, per migliorarla, ma soprattutto per mantenere alto il proprio livello è proprio questo.
E allora non solo speriamo che questi consigli vi siano stati utili, ma vi auguriamo soprattutto di riuscire a raggiungere l’obiettivo che vi siete prefissati.
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