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Quanto influisce l'inglese nel mondo del lavoro?

Pubblicato il 17/04/18 14.34

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Che importanza ha l’inglese nel mondo del lavoro? La risposta è chiara e semplice: conoscere questa lingua al giorno d’oggi è assolutamente indispensabile, in aziende di qualsiasi dimensione e di qualsiasi settore.

I motivi sono molteplici: l’inglese è lo strumento principale per comunicare con l’estero, per affacciarsi sul mercato globale ma anche per apportare un cambiamento di visione all’interno dell’impresa. Vediamo i contorni di questo fenomeno e scopriamo insieme perché la conoscenza di questa lingua straniera può essere un fattore strategico di crescita del business.

 

La diffusione della lingua inglese: qualche dato

Prima di tutto, partiamo da qualche dato numerico. Nel mondo, l’inglese è parlato da 375 milioni di persone come prima lingua, e da altrettante come seconda lingua; è la lingua ufficiale (o una delle lingue ufficiali) di ben 75 paesi, dal Sudafrica al Canada, passando per l’India e la Giamaica. È la lingua franca globale per eccellenza, terreno comune per la comunicazione in tutti e cinque i continenti. Gli ultimi dati del British Council affermano che ormai una persona su quattro parla inglese, e la sua diffusione è in costante crescita: si prevede che entro il 2020 ben due miliardi di persone a livello globale studieranno questa lingua.

Considerando più nello specifico il mondo del lavoro, possiamo senz’altro dire che l’inglese è lo standard della comunicazione tecnica, specialistica e professionale, in ogni settore. Di più: è la lingua dell’innovazione per eccellenza, quella parlata dalle startup e dalle aziende dei settori più promettenti, tra cui l’informatica e la tecnologia.

 

Inglese per internazionalizzare

Prima considerazione: l’inglese è indispensabile per qualsiasi azienda che voglia affacciarsi all’estero. È evidente come, in questi anni, l’internazionalizzazione sia un’esigenza sempre più sentita dalle aziende italiane. Nota bene: internazionalizzazione è un concetto ampio, deve essere intesa non solo come ricerca di nuovi sbocchi commerciali ma anche, per esempio, come possibilità di spostare parte della produzione fuori dall’Italia, di individuare nuovi partner o fornitori, o ancora di rinnovarsi e trovare fonti di finanziamento internazionali.

È chiaro come la prima barriera per mettere in atto questo processo sia quella linguistica: per un’azienda, non sapere l’inglese al giorno d’oggi significa chiudersi verso l'esterno e limitarsi a una dimensione locale (o al massimo nazionale), rinunciando a una vastissima gamma di opportunità.

 

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Inglese fattore chiave della competitività economica

Inglese chiave dell’internazionalizzazione, dicevamo… Ma non solo! Sono molti i modi in cui questa lingua può favorire la crescita economica aziendale. Un’impresa che parla inglese è più innovativa e competitiva, oltre che redditizia: una recente indagine dell’Economist afferma che un dipendente che possiede un’ottima conoscenza della lingua consente all’organizzazione di cui fa parte di ottenere un valore economico aggiuntivo pari a 128 mila dollari l’anno in termini di maggiori vendite, efficienza e produttività.

La conoscenza dell’inglese, inoltre:

  • Accresce il prestigio aziendale, soprattutto agli occhi degli stakeholders internazionali
  • Aumenta la trasparenza
  • Migliora la comunicazione con partner e fornitori esteri, minimizzando incomprensioni e disservizi
  • aumenta il grado di soddisfazione e fidelizzazione dei clienti esteri

promuove la crescita delle risorse umane in modo trasversale, sia a livello umano che personale, aumentando il valore dei dipendenti e la loro soddisfazione.

 

Inglese come lingua franca aziendale?

Negli ultimi anni, diverse grandi aziende hanno deciso di adottare l’inglese come unica lingua per le comunicazioni aziendali (sia interne che esterne), a prescindere dalle esigenze di internazionalizzazione. Qualche esempio? La finlandese Nokia, la tedesca Sap, la sudcoreana Samsung. O ancora la giapponese Rakuten, che gestisce il più grande marketplace online del Sol Levante, e che proprio per questo nel 2010 è stata al centro delle cronache.

In quell’anno il Ceo Hiroshi Mikitani decise che da allora in poi tutte le comunicazioni (orali e scritte) e le riunioni aziendali tra i dipendenti, quasi tutti giapponesi, si sarebbero tenute esclusivamente in inglese. Una mossa inizialmente etichettata come “assurda” e “stupida” da parte di molti osservatori, compreso il Ceo di Honda Takanobu Ito.

Eppure i risultati non hanno tardato ad arrivare: come racconta lo stesso Mikitani negli ultimi anni Rakuten è riuscita ad uscire dalla bolla linguistica giapponese, dotando i propri dipendenti di nuovi strumenti e skills per comunicare con partner e clienti. Gli affari sono cresciuti esponenzialmente e hanno portato alla creazione di nuove joint venture in Cina, Brasile e Indonesia, oltre che all’acquisizione di importanti società estere, come l’israeliana Viber, la canadese Kobo eBooks e la statunitense Ebates.

Al di là del caso specifico, possiamo affermare che i  vantaggi di adottare l’inglese come lingua franca aziendale sono molteplici, in quanto questa decisione permette di:

  • accrescere le possibilità di business
  • aumentare l’efficienza e la produttività aziendale
  • uniformare e migliorare la comunicazione interna
  • minimizzare problemi di comprensione in caso di fusioni estere o operazioni similari
  • dotare la forza lavoro di un approccio multiculturale e di una visione più ampia
  • richiamare i migliori talenti da tutto il mondo

Ovviamente, promuovere l’inglese in azienda non significa semplicemente procedere alla traduzione del sito internet e dei cataloghi aziendali. Significa adottare un nuovo atteggiamento, più aperto al mondo, per cogliere al volo le opportunità e far decollare il business.

In questo contesto adotta una grandissima importanza l’aspetto della formazione linguistica dei dipendenti, per dotare le risorse interne all’azienda di nuovi strumenti comunicativi e di un approccio dinamico e flessibile.

Formazione che dovrebbe essere concentrata, in particolare, sul Business English, quel patrimonio di termini e competenze proprie della comunicazione professionale. Un linguaggio settoriale assolutamente da conoscere se si vuole crescere, cercando nuovi sbocchi commerciali e cogliendo nuove opportunità, per trasformare radicalmente la propria azienda… partendo dalle competenze linguistiche!

 

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Argomenti: Business English