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Trovare lavoro come architetto: quali nazioni scegliere?

Pubblicato il 22/11/17 10.34

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Sei un architetto e stai considerando l’idea di cercare lavoro all’estero? Le motivazioni che possono spingerti verso questo importante passo, come vedremo, sono molteplici. Di seguito vogliamo segnalarti i criteri per scegliere la destinazione adatta ed elencarti le nazioni che attualmente emergono come più interessanti per il settore dell’architettura.

Conoscere le dinamiche del mondo del lavoro attuale, caratterizzato da forme contrattuali flessibili, possono aiutarti ad indirizzare il tuo percorso di studi in modo tale da avere uno sbocco professionale (almeno in parte) garantito, ma quali sono gli impieghi più ricercati al mondo? Eccoli in dettaglio.

Che tu stia progettando un’esperienza limitata nel tempo, quindi una parentesi professionale che possa ampliare le tue competenze ed arricchire il tuo curriculum, oppure un trasferimento potenzialmente definitivo, ecco alcuni interessanti spunti di riflessione.

Gli architetti italiani guardano all’estero: i numeri

In Italia, oggi, ci sono 157. 000 architetti, secondo i dati forniti dallo studio “The Architectural Profession in Europe 2016” elaborato dall’Architects’ Council of Europe.

Il 28%, oltre uno su quattro, ha meno di 40 anni. Si tratta di forze giovani, aperte al cambiamento e pronte ad imparare, che si trovano all’inizio della loro carriera.

Il mercato dell’architettura nel nostro paese vanta un volume d'affari pari a 1,758 miliardi di euro, una fetta importante nel contesto europeo.

Nonostante questa situazione apparentemente rosea, sono molti i professionisti che decidono di lasciare l’Italia per cercare lavoro all’estero.

Secondo un altro studio dell’Architects’ Council, l’indice di soddisfazione degli architetti italiani nei confronti del proprio lavoro è basso, al punto che il 40% di loro desidera trasferirsi in altre nazioni.

Perché cercare lavoro all’estero?

I motivi che spingono gli architetti a guardare con interesse alle altre nazioni sono molteplici, ecco i principali:

  • La saturazione del mercato: il numero di architetti italiani rappresenta circa un quarto del totale di professionisti del settore a livello europeo. L’offerta di professionisti è sproporzionata rispetto alla domanda. Questo dà origine ad una concorrenza molto agguerrita.
  • Le condizioni economiche: le retribuzioni, sempre secondo la ricerca già citata, sono considerate basse, soprattutto in relazione rispetto all’impegno lavorativo che nella maggior parte dei casi supera le 40 ore settimanali
  • Le prospettive di carriera: anche chi non ha l’ambizione di trasferirsi a titolo definitivo all’estero considera spesso un’esperienza irrinunciabile trascorrere almeno un periodo in altri Paesi, per accrescere le proprie conoscenze e competenze e ampliare le proprie possibilità di crescita professionale.

A questo si aggiunge anche il fatto che l’essere italiani, in molti casi, è un vantaggio competitivo importante, un valore aggiunto al curriculum personale di indubbio valore.

Viviamo nel paese più bello del mondo, l’italian way of life, sinonimo di qualità, bellezza ed eccellenza, è un ottimo biglietto da visita sui mercati esteri.  

La nostra cultura e le nostre origini sono solide radici che possono permettere di spiccare il volo, anche e forse soprattutto in un paese estero.

Vuoi sapere perché è importante conoscere l'inglese a lavoro? Leggi il nostro articolo dedicato all'inglese scientifico e professionale.

La scelta del Paese più adatto

Se hai intenzione di trasferirti all’estero, ti trovi davanti alla scelta – cruciale - della nazione su cui puntare. Anche in questo frangente i criteri da tenere in considerazione sono numerosi. Fondamentale prima di tutto scegliere dei Paesi in crescita, che stanno sperimentando uno sviluppo economico e/o urbanistico importante.  

Informati, leggi, documentati sulle nazioni più innovative, dove ci sono investimenti importanti e dove, magari, si stanno diffondendo tendenze interessanti, che potrai conoscere, approfondire e “fare tue” in loco.

Quello economico è ovviamente uno dei fattori da prendere in considerazione, anche se (ovviamente) bisogna sempre rapportare il salario mensile al costo della vita in un determinato paese.

Una ricerca pubblicata nel 2014 su Metalocus, una rivista specializzata di Madrid, attribuisce il record in termini di retribuzione alla Svizzera, nazione in cui gli architetti hanno uno stipendio mensile medio di 5,853 euro.

Assolutamente da non trascurare anche il fattore culturale, sia perché per vivere all’estero dovrai immergerti in toto negli usi, costumi e abitudini del luogo, sia perché il rapporto tra architettura e cultura è più stretto di quanto possa apparire ad una persona non del settore.

La Top 10 dei Paesi migliori per gli architetti

Fatte le dovute premesse, passiamo ora ad elencare e descrivere brevemente le caratteristiche dei Paesi più promettenti per gli architetti. Ci baseremo sulla Top 9 pubblicata dalla rivista specializzata Archdaily, che ha intervistato neolaureati e professionisti attivi in tutto il globo. Ecco dunque le nazioni migliori per la professione di architetto.

  • Norvegia

La Norvegia è tra i pochi Paesi europei che può dire di aver ormai superato la crisi economica generale: sta vivendo una fase di crescita, presenta bassi livelli di disoccupazione e alti salari. La capitale Oslo è in rapida ascesa e si sta trasformando in una metropoli moderna e all'avanguardia. Allo stesso tempo, fuori dalle grandi città, stanno fiorendo numerose opere architettoniche che puntano sui materiali naturali (legno in primo piano) e sull’integrazione armonica con l’ambiente.

  • Panama

Panama è una nazione giovane che sta vivendo un grande sviluppo. Vi si riscontra una grande richiesta di architetti, specialmente di formazione straniera. Nella nazione centroamericana si sta diffondendo una buona cultura della progettazione, specialmente nell’ambito di quartieri ad alta densità abitativa.

  • Svizzera

La Svizzera è uno dei pochi Paesi europei a non aver sofferto in grande misura degli effetti della crisi economica. Due gli aspetti che la rendono appetibile per gli architetti: da una parte il recente grande sviluppo del design, dall’altra le retribuzioni estremamente alte (anche se esse vanno sempre rapportate al costo della vita nel Paese, a sua volta elevato).

  • Brasile

Il Brasile fa parte delle economie emergenti a livello globale (cioè dei famosi BRICS, Brasile - Russia - India - Cina - Sudafrica). Il mercato delle costruzioni e dell’architettura segue il passo della crescita economica del paese, generando ampie ed interessanti possibilità per i professionisti soprattutto negli ambiti della riqualificazione e dell’espansione urbanistica.

  • Vietnam

Spostandoci in Oriente, il Vietnam è una nazione povera ma che sta sperimentando una forte crescita. Nel Paese c’è una forte richiesta di personale specializzato straniero, data la generale peggiore preparazione dei locali. Nota negativa gli stipendi per gli architetti, che sono tra i più bassi al mondo, ma che vanno comunque rapportati al costo della vita che è ugualmente basso.

  • India

Altro componente dei Brics, l’India vive in questi anni un periodo di intenso sviluppo. Dal punto di vista dell’architettura, stanno fiorendo numerosi progetti di riqualificazione ed espansione urbana. Il livello di disoccupazione nel settore è estremamente basso. Particolarmente interessante la slow architecture indiana, una tendenza progettativa che parla di rigore, attenzione al dettaglio e rispetto dell’ambiente e della materia prima.

  • Arabia Saudita

L’Arabia Saudita è oggi terra di grandi opportunità per diversi settori professionali. Per quanto riguarda l’architettura, Riyadh e Jeddah sono le città più vivaci e attive, su cui puntare. I professionisti del settore  qui possono contare su compensi elevati.

  • Australia

Le opportunità professionali per architetti in Australia vedono zone di luce e di ombra: in questo immenso Paese, le città attualmente più interessanti sono Brisbane e Perth. L’architettura e il design italiano sono molto popolari e richiesti.

  • Cina

La Cina, anch’essa parte dei Brics, sta ultimamente crescendo in maniera esponenziale. Le popolazioni cinesi stanno progressivamente migrando dalla campagna alle città e questo fa sì che il settore delle costruzioni e della progettazione sia in fermento. Molte sono, quindi, le sfide e le opportunità da cogliere per un architetto, specialmente se giovane!

Trovare lavoro come architetto all’estero: alcuni semplici consigli

Se desideri lasciare l’Italia e trovare lavoro come architetto all’estero, ci sono alcune formalità da espletare e alcuni aspetti da tenere in considerazione. Ecco i più importanti:

  • Abilitazione, assicurazione e iscrizione all’ordine

Requisito base per lavorare come architetto all’estero è la laurea in architettura, insieme al superamento dell’esame per l’abilitazione in Italia. La stipula di un’assicurazione professionale è obbligatoria in molti Paesi, mentre l’iscrizione all’ordine italiano degli architetti è facoltativa, specialmente se l’esperienza lavorativa fuori dai confini nazionali è temporanea.

  • Informati sugli strumenti a tua disposizione

Ci sono diversi strumenti sui quali puoi contare: per la selezione e candidatura alle varie offerte di lavoro esistono moltissimi siti aggiornati. L’ALA – Associazione Liberi Architetti – promuove il servizio AWA – ALA Working Abroad, che si propone di facilitare e promuovere il lavoro degli architetti italiani all'estero attraverso una rete di contatti e di accordi con studi e autorità locali.

  • Specializzati!

L’architettura è un campo vastissimo. Nessun architetto sa fare tutto. Se stai pensando di trasferirti all’estero per lavoro, per un periodo o a tempo indefinito, un consiglio utilissimo è quello di specializzarti in un campo particolare, frequentando un master o un corso specifico. Qualche esempio? Potresti imparare l’uso di un software innovativo o nell’attualissima disciplina della bioarchitettura. Puoi anche pensare di frequentare il master o il corso in loco, nella nazione nella quale hai intenzione di trasferirti. Iscriversi a un corso post-laurea è utile soprattutto per quei settori in rapido mutamento come la progettazione o il design, ambiti in costante evoluzione, in cui serve una formazione aggiuntiva rispetto agli studi universitari di base. La specializzazione rappresenta un passo importante all’interno della professione e della differenziazione delle proprie competenze. Di certo ha, solitamente, costi non irrisori: l’investimento su questo aspetto è da valutare attentamente in base alle proprie esigenze personali, familiari e professionali.

  • Impara la lingua

Prima di trasferirti all’estero, infine, devi necessariamente imparare la lingua locale o l’inglese, ormai lingua utilizzata nel business e negli studi professionali. La competenza linguistica è requisito indispensabile ed esplicitamente richiesto da molte aziende, anche nella forma di una certificazione da conseguire prima di partire.

Per saperne di più, eccoti un articolo nel quale ti spiegheremo nel dettaglio cosa ti possono offrire i nostri corsi tecnici di inglese per gli architetti.

 

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Argomenti: Business English