La formazione dei dipendenti è ormai un’attività cruciale per il successo delle aziende di qualsiasi settore. Fare formazione significa favorire lo sviluppo e il potenziamento delle risorse umane, donando all’intera organizzazione la capacità di adeguarsi a cambiamenti tecnologici, culturali e sociali in atto. La formazione, in particolare:
Riguardo all’ultimo punto, ricordiamo che la Retention è la capacità di mantenere un livello di motivazione e dunque di soddisfazione alto tra le risorse umane, per assicurare commitment e fedeltà nei confronti dell’organizzazione.
Ci sono diverse attività e diverse strategie per favorire la retention: offrire corsi di formazione validi e utili è sicuramente una di queste.
Un recente studio di Culture Amp sul tema rivela che i dipendenti che decidono di rimanere fedeli all’azienda in cui lavorano sono più portati (per il 24%) ad affermare di aver avuto accesso a percorsi di sviluppo e learning di cui sentivano l’esigenza.
Su quest'argomento, leggi anche "Come stimolare i dipendenti e trattenere i talenti in azienda".
È, questo, uno dei motivi per cui sono sempre di più le aziende che decidono di investire in formazione.
I numeri parlano chiaro. Secondo una recente indagine di Great Place to Work, le aziende che fanno parte dell’elenco Fortune 100 hanno investito una media di 73 ore di formazione dei dipendenti full-time in fase di onboarding, la media indicata invece dalle organizzazioni non facenti parte della lista è invece di sole 38 ore.
I dati mostrano che le aziende che hanno pianificato percorsi formativi per le proprie risorse interne hanno fatto registrare aumenti delle entrate pari al 24%, e una crescita cinque volte superiore rispetto alla media nazionale.
E che dire dell’Italia? L’Istat afferma che nel nostro paese solo un’azienda su quattro, il 25%, eroga corsi di formazione ai propri dipendenti, e oltretutto li offre nella stragrande maggioranza dei casi a neo-assunti e giovani, con un’esigua quantità di percorsi offerti a dipendenti part-time e over-40.
C’è quindi ancora molto da fare per promuovere una vera cultura della formazione.
Esiste una grandissima offerta di corsi di formazione, con caratteristiche e tematiche molto diversificate. In generale, però, si nota che la richiesta e la preferenza da parte delle aziende è (ancora) molto sbilanciata a favore delle discipline “tecniche”, come le lingue, l’informatica o la sicurezza.
Si tratta di discipline generalmente più misurabili e tangibili, di stampo più “scolastico” ed educativo, in grado di apportare risultati concreti in termini di sviluppo del business.
Discipline i cui criteri tecnici d’acquisto sono più facilmente comprensibili, maggiormente monitorabili e verificabili in termini di apprendimento, maggiormente misurabili in termini di ROI.
Leggermente meno richieste, anche se in continua crescita, sono invece le discipline legate alla cultura aziendale, come il marketing, la comunicazione, il management o le vendite (dati Osservatorio ExpoTraining).
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Con l’incessante sviluppo delle nuove tecnologie e l’evoluzione delle aziende nella direzione della Digital Transformation, anche il modo di fare formazione aziendale si sta modificando.
Dai tradizionali corsi in aula con la presenza fisica di un esperto si vanno sempre più diffondendo nuovi modelli legati all’e-learning, che è in grado di offrire un maggior grado di flessibilità, fruibilità e personalizzazione.
Alcuni tra i più importanti trend in questo campo vedono protagonisti:
La formazione è sempre più importante all’interno dell’azienda, abbiamo detto. Ma è importante anche che essa sia misurata in modo preciso, calcolando il ROI (Return on Investment) dei singoli percorsi. In particolare, le fasi della formazione aziendale prevedono:
La revisione del percorso formativo: dalla valutazione emergono i miglioramenti da apportare, le correzioni di rotta, le valutazioni sull’opportunità di continuare ad erogare determinati corsi.
I corsi di formazione hanno ovviamente un costo non indifferente. Ma un’importante opportunità da considerare è quella della formazione finanziata, che permette di organizzarli in azienda in modo gratuito.
In che modo? I Fondi paritetici interprofessionali nazionali per la formazione continua sono organismi che utilizzano una quota dei contributi Inps versati dalle aziende (precisamente lo 0,30%) per organizzare programmi di formazione a favore dei dipendenti.
Altro attore fondamentale in questo ambito è il Fondo Sociale Europeo (FSE), un fondo costituito da risorse comunitarie a cui i singoli paesi, e le aziende locali, possono attingere per finanziare attività come, appunto, vari corsi di formazione.
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